È di nuovo primavera, quella vera.
Credevi si fosse dimenticata, tanto pareva non se ne fosse mai andata.
Era rimasta a braccetto dell’ultimo cupo inverno, come sorella, forse, di stagioni passate. Invece è puntuale, viva e vispa più che mai.
Fa l’occhiolino al sole, scherza con il vento, raccoglie le prime viole.
Si fa beffa degli acquazzoni giganti;
si diverte perfida con palle trasparenti e pesanti;
getta coperte tardive immacolate
su montagne già nate.
E si stupisce. Sempre.
Ora l’aria diventa tiepida e si spoglia; ora gela e si ricopre.
È di nuovo primavera, magari più bizzarra del solito.
Che la natura adesso si sbagli?
Ma no, ascolta, gli uccellini cantano ancora.
Osserva il manto nuovo sulla terra punteggiato di giallo, viola e azzurro, è quello di ogni inizio.
Tocca la delicatezza delle gemme schive e curiose che fanno capolino tra fili d’erba impettiti.
La Natura, così vestita a festa, è finalmente pronta, e ricomincia a vivere.
Perché senza azione non c’è vita, e poi armonia ed equilibrio insieme.
E t’invita, burbera e leggiadra insieme
A PENSARE IN GRANDE, FARE E SBAGLIARE,
A RIPROVARE ED IMPARARE ANCORA,
A COLTIVARE UNA SANA CULTURA DELL’ERRORE,
quell’errore che tu, a scuola, nel lavoro e nella vita,
rifuggi come la peste, ops, come un altro covid,
che non vuoi sentire nemmeno nominare perché ti etichetta.
Ma l’errore non deve essere un tabù, no.
È un prezioso strumento di apprendimento
per te stesso e per gli altri.
La nostra cultura dei paesini e delle città, della nostra Europa,
non vede l’errore come abilitante.
La nostra cultura tende solo a punire e aggredire,
sanzionare ed ammonire senza pietà.
È pensiero comune, infatti, che solo così facendo
possa diminuire l’eventualità che l’errore si ripeta.
Ma, per fortuna, esistono altre culture,
e la natura, come la vita, è grande maestra.
L’errore nasconde problemi, dubbi, ripensamenti, anche fallimenti,
lo sai, non lo sai, comunque lo puoi immaginare.
Ti fa sentire fallito e piccolo.
Ma tu, COME PUOI ESSERE GRANDE IN TUTTO QUESTO?
Inizia ad ACCETTARE LA SFIDA DELL’INCERTEZZA CHE CREA L’ERRORE
E RIMETTITI IN DISCUSSIONE CON CORAGGIO;
tollera frustrazioni, evita auto-giudizi negativi,
dai nomi nuovi all’essere arrabbiato con te stesso.
GRANDE puoi esserlo anche e soprattutto
NEL CHIEDERE SCUSA SOLO A TE STESSO
per quello che sei stato in quello che è successo.
E poi ti guardi intorno, ecco il passo successivo.
CHIEDERE UN FEEDBACK ESPERTO sull’accaduto è un dono. Ti offre la possibilità di vedere te stesso da una prospettiva diversa; ti fa scoprire quelle tue aree deboli e imperfette, ma allo stesso tempo significative, comunque di certo da migliorare, che altrimenti rimarrebbero nascoste ed improduttive, a volte persino dannose.
Sarà cosa buona poi
APRIRSI ALLA CRITICA COSTRUTTIVA in modo fiducioso,
IMPARARE A TRASFORMARLA NEL PROPRIO CARBURANTE
DI CRESCITA ED EVOLUZIONE e andare. Ecco il terzo passo.
TU NON SEI I TUOI ERRORI. TU VAI BENE COME PERSONA.
QUELLI SONO AREE DI CRESCITA,
OCCASIONI PREZIOSE PER DARE FIATO E SPAZIO A NUOVI EQUILIBRI.
RICONOSCERE che possiamo commettere errori è liberatorio e umano.
ACCETTARE di farsi aiutare in modo funzionale è da veri supereroi.
E così ripartire, per imparare e diventare nuovi e grandi ancora,
per risvegliarsi alla vita e alla felicità.
Come insegna la primavera, come un Omero di questo tempo.
Cinzia Fortuni 2024
#semidiconoscenza
Jacopo Rampazzo
Molto molto interessante e profondo!