XX SEME DI CONOSCENZA – GRAMMATICA: GALATEO DELLO SCRIVERE – PARTE SECONDA – PAROLE CAPRICCIOSE E ABBREVIAZIONI

C’era una volta un personaggio misterioso che, come una folata di vento impertinente, sorprendeva donne e uomini in erba rinchiusi in scatole dalle pareti troppo vissute.

Era temuto, odiato e tenuto a vista da molti; veniva accolto con sfida dai più occhialuti, timidi e sfigati.  

Scendeva dai monti del sapere, dalle colline della conoscenza, dalle vette dell’erudizione: nessuno ne conosceva la provenienza precisa.

Avanzava col suo mantello pesante e sfoderava le sue armi, ehm, le sue molteplici nozioni, incurante del tempo, voglia e passione che quei mocciosi riversavano altrove. 

Era la grammatica! 

Ogni tanto apriva la sua bisaccia e scopriva i suoi mille tesori. 

Erano tanti fogli svolazzanti, librati nell’aria come palloncini colorati, che lei evocava per far migliorare qualche elaborato di scuola o, chissà, anche per delineare meglio grandi sogni fantastici. 

Tra le tante nozioni facevano capolino parole capricciose e abbreviazioni che, a ben guardare, troneggiavano superbe.

I ragazzi ingenui, armati di lente e mossi da curiosità, iniziavano a leggere quei fogli: 

A) PAROLE CAPRICCIOSE 

La regola generale dice che la QU è SEMPRE SEGUITA DA VOCALE (es. quadro, aquila, aquilone) e la CU è SEMPRE SEGUITA DA CONSONANTE (es. cucchiaio, cuscino, culla).

Ma alcune parole non ci stanno e fanno i capricci scompigliando le regole.

RICORDA: cuore, cuoco, scuola, taccuino, circuito, innocuo, 

cui, vacuo, arcuato, cospicuo, acuire, promiscuo, riscuotere, scuoiare, scuotere, cuocere, scuoiare, percuotere. 

B) ABBREVIAZIONI

Ora tutto va veloce, persino le parole che si accorciano facilmente, non sempre con logica e criterio.

Come comportarsi per ‘essere galanti’ sempre senza inciampare in strafalcioni, figuracce e offendere qualcuno?

Su internet non mancano elenchi delle abbreviazioni corrette più ricorrenti.

Ti accorgerai che NON SEMPRE SI RIDUCE LA PAROLA CON LE PRIME LETTERE! 

SI PUÒ LASCIARE LA SOLA PRIMA LETTERA (es. v. per via) o LA PRIMA PARTE (es. sig. per signore); possono rimanere  I CAPI ESTREMI  (es. c.so per corso) o SOLO ALCUNE CONSONANTI (sg. per seguente).

PER I PLURALI basta RADDOPPIARE LA CONSONANTE 

 (es. pagg., sigg., margg. per margini  ); se L’ABBREVIAZIONE AL SINGOLARE TERMINA GIÀ CON UNA DOPPIA, SI AGGIUNGERÀ LA PARTE FINALE DELLA PAROLA  ( es. dott.ri, avv.ti ).

NELLE TRADUZIONI IN LINGUA è saggio VERIFICARE A PRIORI E MAI AZZARDARE TROPPO per non smuovere ridicolmente aforismi in abitudini consolidate e creare imbarazzi o addirittura offese verso altre culture.

I ragazzi arrivarono velocemente all’ultimo foglio dove campeggiava una parola che fece storcere il

naso ai più studiosi e strabuzzare gli occhi dei più: FINE !  

Sì, fine delle nozioni e fine della scuola ormai.

Ecco affacciarsi il tempo del riposo, delle meritate vacanze.

Vacanza deriva dal Latino ‘vacantia’, ossia vuoto, libero, sgombro, senza occupazioni, riempito con attività varie solo più tardi.

Tu studente, prima di partire, organizza il periodo estivo anche con corsi di recupero alternativi che trasmettano metodi di studio innovativi con nuove strategie e puntino sulle soft skills!

Così continuerai a onorare il servo della tua mente razionale e riaccenderai il dono della tua mente intuitiva, riempiendo nel frattempo le buche fangose delle eventuali lacune scolastiche.

Ti ritroverai, senza saperlo, ben carico a settembre, pronto per nuove avventure del sapere.

Buon vacuo tempo con intelligenza e allegria! 


Cinzia Fortuni 2021
#semidiconoscenza

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