X SEME DI CONOSCENZA – Il SIG.CONGIUNTIVO SI METTE IL BIKINI E, CON ZAINO IN SPALLA, TE E POCHI AMICI, VA OLTRE IL SAPERE, AL DI LÀ DELL’AVVENTURA

La bella stagione sa come portare lontano la tua mente, via dall’ordinario, le pressioni e i soliti impegni. E tu, come un gabbiano, ti libri nell’aria alla ricerca del nuovo e di terre inesplorate. Non ti accorgi, ma … nello zaino, tra la lozione per il sole e un cappellino di scorta, si sono intrufolate perfino le tue semplici nozioni della lingua italiana apprese tanto tempo fa. Non vogliono restarsene a casa tra i libri ad ammuffire. Vogliono accompagnarti ovunque e vivere con te in spensieratezza!
Tra loro c’è anche … il Sig. Congiuntivo, che non ti molla mai. Ma … che nozioni saranno mai?
A ben guardare, sono altre pillole di ‘buona grammatica’, come la settimana scorsa. Riguardano regole applicate sovente in modo inappropriato ed inefficace.
Ti va l’idea di rivederle insieme in leggerezza?
La prima riguarda ‘suo’ e ‘proprio’ nelle varie declinazioni di genere e numero.
In certi casi sono sinonimi, come in ‘Jacopo ribadisce le proprie idee’ e ‘ Andrea ha messo a frutto la sua intelligenza.
In frasi come: ‘Luisa ha accompagnato Adele con la propria macchina’ , nota come ‘propria’ spazzi via ogni confusione.
Con un soggetto indefinito ‘proprio’ è da preferire a ‘suo’  come ad es. ‘ Ognuno ha il proprio metodo ’.
In espressioni impersonali è addirittura obbligatorio, vedi ad es. ‘ È necessario rimediare ai propri errori ’.
Come seconda pillola trovo l’uso dell’iniziale maiuscola nei nomi e attributi, che a volte si diverte molto a creare confusione.
Gli Italiani, o i Tedeschi e i Cinesi, sono intesi come persone, popolo o cittadini. Il Francese, l’Inglese, il Russo sono intesi, di solito, come idiomi  o lingue straniere, se non diversamente specificato.
Il tè inglese, i würstel tedeschi o  la siesta spagnola : qui sono caratteristiche o attributi dei rispettivi nomi più importanti.
Infine sul fondo dello zaino sta zitto zitto il Congiuntivo, tempo assai bistrattato, mal digerito e poco accettato, ma tuttora vivo, vitale e indice del livello di conoscenza dell’Italiano.
Ora dirò solo che è il modo dell’incertezza, della possibilità, del desiderio  e del dubbio.

Ecco alcune frasi per farti riflettere:

“Penso che sei buono!” con il modo Indicativo perché è ciò che penso davvero.

“Penso che tu sia buono” in quanto dentro di me ho fiducia in te, è probabile e possibile, ma non ne ho la certezza assoluta.

“Penso che tu saresti buono, se lo volessi” esprime una possibilità condizionata nel presente o nel futuro.

PNL insegna che nella comunicazione ciò che dici (verbale) pesa per il 7%, mentre il modo in cui lo dici (para verbale) rappresenta il 38% e il restante 55% si riferisce alla postura, i movimenti e lo spazio occupato, nonché il modo di vestire (non verbale).  
Perciò… piccolo potere, piccola responsabilità?
Non proprio! Sappiamo tutti per esperienza che con le parole possiamo gettare ‘ponti’ tra noi e gli altri, modificarli o distruggerli, a volte per sempre.
E tutto questo è …  ‘ una grande impresa ’!
Quindi dico: comprendi bene le regole di grammatica che ti creano dubbi ed esercitati più che puoi nello ‘stile vacanziero’ che preferisci! A te la scelta!
E decidi sempre a priori cosa vuoi che siano le tue parole: una mano tesa, un’arma, una carezza o …
Una volta nell’aria, le tue parole assumeranno il ‘colore’ e il valore che avrai impresso tu!   

Buona estate!


Cinzia Fortuni 2020
#semidiconoscenza

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